Casa: ecco l’Imi made in Alto Adige
Si chiamerà Imi (Imposta municipale immobiliare) la nuova imposta sulla casa individuata dalla Giunta provinciale, che sostituirà Imu e Tasi. Il disegno di legge, alla cui stesura hanno peraltro già lavorato le parti interessate, verrà inoltrato nelle prossime due settimane per le osservazioni al Consiglio dei comuni, alle parti sociali e alla Consulta della famiglia, per una valutazione tecnica ai tributaristi e commercialisti, prima di tornare il Giunta per l’approvazione definitiva. Secondo il testo proposto, l’Imi introduce un’esenzione per le prime case definite abitazioni standard (classe catastale A2 e sette vani catastali), che varia da Comune a Comune e che garantisce un trattamento equo su tutto il territorio.
Di fatto questa tipologia corrisponde all’abitazione “classica” fino a un massimo di 110 mq. Per le altre prime case l’aliquota fissa sarà dello 0,4% del valore catastale. Le restanti abitazioni saranno soggette all’aliquota ordinaria dello 0,76% con un margine di manovra dello 0,5% in più o in meno concesso alla discrezionalità dei Comuni.
“La nuova imposta è basata sullo schema finora in vigore per Ici e Imu, recepisce le esperienze positive degli ultimi vent’anni ma introduce anche elementi verso sgravi fiscali e semplificazioni procedurali per cittadini e imprese”, ha spiegato il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta.
L’aliquota sui beni strumentali è fissata allo 0,56% e potrà essere diminuta dai Comuni fino allo 0,46%: per gli immobili ad uso produttivo significa una tassazione ridotta di un quarto rispetto all’Imu, “con uno sgravio di almeno 20 milioni di euro per l’economia”, ha chiarito Kompatscher. Per il cittadino sarà anche più semplice calcolare l’importo dovuto, in quanto sugli estrati catastali sarà indicato anche il valore catastale. (ANSA).