Fotovoltaico: la Francia costretta ad eliminare il premio made in Europe
Premiare in misura maggiore gli impianti fotovoltaici “made in Europe” è in contraddizione con il diritto comunitario. Lo ha stabilito la Commissione Europea valutando gli incentivi francesi. Di conseguenza l’esecutivo comunitario ha imposto a Parigi di eliminare il premio dal 5 al 10% per gli impianti con prodotti fatti in Europa, introdotto all’inizio dell’anno scorso.
Bruxelles aveva sollevato la questione sin dal marzo 2013 e nel settembre dello stesso anno ha avviato una procedura d’infrazione contro la Francia, rilevando che il premio al “made in Europe” costituisce un freno ingiustificato alla libera circolazione dei beni e produce effetti equivalenti a quelli delle restrizioni quantitative all’importazione, vietate dall’articolo 34 del Trattato Ue.
Il Governo francese, di conseguenza, giovedì ha presentato al Consiglio Superiore dell’Energia (organismo che raccoglie i rappresentanti dell’esecutivo, del Parlamento, del Consiglio di Stato, delle amministrazioni locali, dei consumatori e delle imprese) uno schema di decreto che modifica la normativa sull’energia solare eliminando il premio al “made in Europe”.
Leggendo la notizia viene naturale pensare al premio made in Europe dell’ormai estinto Conto Energia italiano. Contro quel premio, sostanzialemente uguale a quello francese, ricordiamo la Cina si era (invano) rivolta anche al WTO. Bruxelles potrebbe bocciare anche il premio italiano? Sembra improbabile, non avendolo fatto al tempo, che la Commissione intervenga ora. In ogni caso i proprietari di impianti che godono del premio possono stare tranquilli: anche nel caso della tariffa francese, infatti, la Commissione ha escluso eventuali conseguenze retroattive e lo schema di decreto emanato da Parigi salvaguarda i diritti acquisiti, precisando che il premio sarà erogato a tutti gli impianti aventi diritto collegati alla rete fino al 10 marzo scorso.