Deleghe fiscali: arriva l’Iri, Imposta sul reddito imprenditoriale
Nuova Imposta sul reddito imprenditoriale. E revisione delle agevolazioni e semplificazioni. Sono questi i primi decreti legislativi che potrebbero vedere la luce, tra quelli previsti dalla legge delega fiscale. Resterebbero indietro i provvedimenti più attesi dal mondo delle imprese: sull’abuso del diritto, sulla riforma delle sanzioni e sull’accertamento.
Non saranno le norme più attese, quelle per una maggiore certezza del diritto tributario e per l’avvio, quindi, di una nuova stagione di relazioni tra Fisco e contribuenti, le prime cui il Governo darà attuazione, nell’ambito delle deleghe ricevute dal Parlamento con la legge 23/14. Sembra, infatti, che per le nuove regole sull’accertamento, per la revisione delle sanzioni, anche penali, e anche per la disciplina dell’abuso di diritto si dovrà attendere ancora a lungo, nonostante siano proprio queste le misure più importanti per dare attuazione ai principi enunciati al loro esordio in Parlamento dal premier Matteo e Renzi e dal ministero dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.
Quelle più importanti per dare al nostro sistema tributario un nuovo appeal, che lo renda in grado di non spaventare troppo, come adesso, le imprese internazionali che vogliano venire a investire nel nostro Paese e di non invogliare le nostre imprese a emigrare all’estero.
Con finalità forse più elettorali, sarà invece l’area del lavoro autonomo a vedere le prime novità fiscali previste dalla legge 23/14. Sarà attuata subito la delega “che consentirà ai lavoratori autonomi a basso reddito di pagare meno tasse e di farlo in maniera semplificata”, ha detto il viceministro dell’Economia e delle finanze Luigi Casero.
Nascerà, quindi, la nuova Imposta sul reddito imprenditoriale (Iri), al fine di assimilare al regime dell’Ires, l’Imposta sul reddito delle società, i redditi d’impresa prodotti dalle persone fisiche, anche in forma associata, oggi assoggettati all’Irpef. La nuova Iri sarà applicata sulle società di persone con aliquota proporzionale del 27,5%, uguale a quella dell’Ires. Continueranno a essere sottoposte all’Irpef, anziché all’Iri, le somme che l’imprenditore o i soci preleveranno dall’azienda.
Per quanto riguarda le semplificazioni annunciate da Casero, la delega fiscale prevede l’istituzione di regimi semplificati per i contribuenti di minori dimensioni, e di regimi forfetari e sostitutivi per i contribuenti minimi, eventualmente anche differenziati per settore economico e in relazione all’avvio di nuove attività produttive. Si tratta di semplificazioni e forfetizzazioni cui non corrisponderanno, però, risparmi d’imposta, posto il principio fissato dalla legge delega secondo cui dev’essere assicurata l’invarianza delle imposte complessivamente dovute.
Il riordino delle agevolazioni fiscali dovrebbe essere l’altro provvedimento subito alla meta della decretazione legislativa. Il lavoro, in questo caso, già è stato compiuto in gran parte ai tempi del Governo Monti, con l’individuazione di una miriade di disposizioni, sembra più di 700, che in qualche modo erodono le basi imponibili delle imposte sui redditi. Molte potrebbero essere tagliate, in modo di recuperare risorse per finanziare altri interventi in campo fiscale. Casero ha indicato l’intenzione del Governo di aumentare le detrazioni in favore dei figli oltre che quelle per il lavoro dipendente, che già dovrebbero essere elevate per dare attuazione alla manovra cosiddetta sul cuneo fiscale, annunciata dal Presidente del Consiglio.
Sarà attuata rapidamente anche la delega sulla riforma del Catasto. Siamo di fronte all’ennesima iniziativa volta al medesimo obiettivo di riordinare il Catasto e di riallinearne i valori a quelli fissati dal mercato, evitando le attuali clamorose distonie tra vecchi immobili con bassi valori catastali, ma nel frattempo rivalutati dal mercato, e nuovi immobili a più elevati valori catastali, ma considerati meno appetibili nelle compravendite immobiliari. E’ un’opera ciclopica, di cui si parla da decenni ma per la quale pochi passi avanti sono stati fatti. Si tratta adesso di varare nuovi decreti legislativi, che possano creare le condizioni, anche di collaborazione con i Comuni, per incamminarsi seriamente verso l’obiettivo della riforma.